18° Convegno 2015 - Sopravvivenza e Vita Eterna

Vai ai contenuti

18° Convegno 2015

Il video trasmesso durante il Convegno
Cosa ci hanno scritto i relatori presenti   
al 18° Convegno “ CULTURA E SPIRITUALITA’”
Attendiamo ancora  riflessioni e impressioni
a questo riguardo dai nostri iscritti e “AMICI”.
Noi stiamo già lavorando per voi.
Dateci l’incoraggiamento che ci occorre
per affrontare una nuova fatica.
A margine del 18° Convegno Nazionale su “Cultura e Spiritualità” tenutosi a Taranto dal 5 all’8 novembre 2015,
e organizzato dall’Associazione ONLUS “Sopravvivenza e Vita Eterna”,
mi è stato chiesto un commento e una riflessione su queste giornate di studio.
Frequento, come ospite e relatore, il Convegno da almeno 10 anni.
Ogni volta trovo i suoi contenuti estremamente interessanti perché sempre ricchi di valori e di “richiamo”
a valori umani sovente in questo periodo indeboliti e sbiaditi in ogni ambito.
E’ un convegno che pone in termini provocatori (ma in senso buono e positivo)
tematiche che non sempre sono di facile comprensione.
Vogliono reintrodurre nel quotidiano di ognuno di noi, la dimensione spirituale,
vogliono reintrodurre nella visione dell’uomo (non solo composto da mente e corpo)
la sua identità personale, la sua “anima”, ribadendo , per ogni essere vivente, che  il suo destino è unico e irripetibile.
Addentrarsi con coraggio e serenità in tematiche come l’esperienza di sofferenza,
di malattia, l’esperienza della morte, fanno di questa annuale iniziativa un appuntamento culturale di grande spessore.
Può annidarsi la critica di un eclettismo ingiustificato ma, al contrario, leggendo il lato della medaglia positivo, saper spaziare tra argomenti scientifici, dalla fisica alla medicina, ad argomenti teologici, passando, non senza rischi di derive…, attraverso i fenomeni del “paranormale”, va interpretato come un segnale di grande coraggio e apertura sia di mente che di cuore.
E’ un gesto di grande libertà!
Che viene, innanzitutto presentato e proposto ai giovani. Il convegno, anche quest’anno è iniziato con l’incontro aperto a studenti delle scuole superiori:  davo una scorsa agli argomenti trattati nelle ultime edizioni…le dipendenze e la prevenzione, i valori eterni della vita, il valore della vita nella sofferenza delle disabilità gravi, i sentieri della conoscenza etica e morale, il volontariato e i giovani. Il valore pedagogico del perdono…
Se mi vedo ancora sedicenne o nei dintorni di quella giovane età, resterei infiammato dai contenuti di simili incontri.  E chi ce li presenta altrimenti? La televisione? Internet? Le frequentazioni di discoteche?
Veniamo all’edizione di quest’anno.
Non vorrei far torto ad alcun relatore; tutti sono stati di grande interesse nella presentazione dei loro argomenti, ma due, in particolare vorrei ricordare e citare.
Per primo, la relazione del Prof. Enrico Facco, del Dipartimento di Neuroscienze , Cattedra di Anestesia Generale dell’Università di Padova, dal tema “Esperienze di premorte tra scienza e pregiudizio”.  Estremamente interessante, anche perché esposta con tutto il rigore scientifico di cui può essere dotato, per sua preparazione e cultura, un cattedratico universitario, ma al tempo stesso un’argomentazione aperta al mondo “invisibile” del trascendente, laddove per un nonnulla, ovvero per una rigida visione meccanicistica, si rischia di psichiatrizzare esperienze che portano con sé altri valori e altri significati:
il lato oscuro della luna che è in noi!
Il secondo intervento, molto seguito e ascoltato con estrema attenzione dal numeroso pubblico, è stato quello di Padre Giordano Grosso, dell’Ordine dei Frati Predicatori Domenicani, che ha parlato della figura e dell’opera sin qui svolta da Papa Francesco, sottolineandone la coerenza e la perfetta adesione al messaggio evangelico.
Due relatori, due argomenti solo in apparenza antitetici, ma che, al contrario si ritrovano e si ricongiungono perché entrambi parlano dell’uomo, parlano all’uomo nella sua magnifica e complessa armonia di anima, mente e corpo.
Ringrazio ancora una volta, di tutto cuore Gemma Cometti che con entusiasmo e grande forza d’animo ogni anno riesce a dare vita a questa iniziativa così importante e di così grande portata culturale. Grazie anche per l’iniziativa “Una finestra sulla solidarietà” che ogni anno accompagna il convegno con una raccolta fondi per iniziative umanitarie svolte in Calcutta tra gli ultimi degli ultimi.
Il Convegno, come qualsiasi iniziativa umana, non vede sempre un’approvazione plebiscitaria; anzi, registra ogni anno critiche, obiezioni e boicottaggi.  Reazioni che definirei “fisiologiche” quando a muoverci è il coraggio della ricerca e della verità.
Peccato perdere occasioni cosi cariche di valore comunicativo.  Al posto di allontanare e allontanarsi, un confronto sereno, anche se antitetico, una sforzo alla possibilità di ascolto e di non chiusura preconcetta
farebbe bene a tutti…specialmente in questi duri tempi.
Non fosse altro per seguire l’invito del nostro Pontefice, Papa Francesco: di vincere la paura !
Dottor Cesare Santi, medico



Torna ai contenuti