Gabriele La Porta
E' morto nei giorni scorsi
Gabriele La Porta, volto storico
Rai, dove ha lavorato per 42 anni. Ci piace ricordarne anche da
Taranto la figura di studioso e di grande affabulatore, visto che La Porta ci
onorò della sua graditissima presenza nel corso dei nostri Convegni nelle
edizioni del 2013, del 2014 e del 2015. Memorabili restano i suoi interventi
nel corso della giornata dedicata agli studenti delle scuola superiori, con la
sua enorme cultura che spaziava su molteplici tematiche dell'umana avventura
rimanendo sempre in grado di affascinare l'uditorio tenendolo avvinto e
partecipe.
La notizia della sua morte
è stata data dal figlio Michele sul sito Radio Colonna. La Porta, che
aveva 73 anni, iniziò la sua lunga carriera nel servizio pubblico a 23 anni,
prima come programmista, poi come giornalista e editorialista. Nel 1994 è stato
nominato direttore di Rai 2, prima di diventare nel 1996 direttore del
palinsesto di Rai Notte, divenendo noto al pubblico come conduttore di
trasmissioni culturali. Nel 2010 è andato in pensione e ha lasciato la Rai.
Struggente il messaggio
del figlio Michele, che ha voluto dedicare al padre scomparso un
commovente epitaffio, al quale ci associamo salutandolo con affetto: "Era
mio padre. Il mio
dolcissimo papà. Il cuore del mio cuore. Nella logica, inevitabile, della
vita e la morte, accetto il suo viaggio. L’ultimo. Eppure, il mondo, si è
dissolto inesorabilmente. Come un abisso. Rimanevi a guardarmi mentre
dormivo, ti ricorderò soprattutto così. Nell’eternità delle carezze sul
mio viso con l’anima estesa all’equilibrio dello scambio. Mi sono
svegliato spesso, da bambino, con te in piedi accanto al mio letto, ad amarmi
silenzioso. Altre volte erano i tuoi baci a irrompere la notte e con
eguale lentezza, d’una mancanza, l’inesauribile vuoto di perderti un giorno.
Quel giorno era l’altro ieri. Impenetrabile e buio. Sei stato il mio
maestro. Il mio eroe. Il mio Re. Sono onorato d’esser stato tuo figlio.
Sangue del tuo sangue. Mi auguro che tu sia stato fiero di me. Dei miei
baci. Delle mie carezze. Dei miei pensieri, per te. Un giorno verrò a
trovarti. Tu aspettami e lascia libero un posto accanto a te. Non è
importante quando sarà perché l’amore non percepisce il limite del tempo e i
nostri sentimenti, indistricabili oltre ogni logica, resteranno
immutabili. In fondo non cambierà nulla e ogni nostro istante vissuto o
ricordato, conserverà l’immortalità del “per sempre”.